Libia: che incontri con autorità libiche non siano finalizzati a mera preservazione del memorandum

“Ci auguriamo che l’attività diplomatica condotta in questi giorni dal ministro degli Esteri italiano
con le diverse autorità libiche non abbia come priorità la preservazione del memorandum,
qualunque sia lo scenario che si delineerà e qualsiasi parte prevalga” dichiara Massimiliano
Iervolin
o, Segretario di Radicali Italiani.


“Tra tre settimane scatterà il nuovo accordo triennale Italia-Libia, già tacitamente rinnovato: è
vergognoso anche solo pensare di poter continuare a collaborare con un paese che attraversa un
conflitto civile per contenere i flussi migratori nel Mediterraneo centrale. Le violazioni dei diritti
umani nei confronti di migranti e rifugiati sono all’ordine del giorno in Libia, come continuano a
denunciare le organizzazioni internazionali presenti nel paese e, con un conflitto civile in corso, la
situazione non può che deteriorarsi. I libici a loro volta potranno essere costretti a fuggire più
numerosi. Tra il 2017 e 2019 la Guardia costiera libica ha intercettato in mare e portato indietro
circa 40.000 persone già in fuga da violenza e condizioni socio-economiche estreme: che fine
avranno fatto? Saranno state ricondotte nei centri di detenzione, dove sappiamo che si verificano
abusi, torture e uccisioni? L’Italia ha contribuito a tutto questo, con una cifra che sembrerebbe
superare i 150 milioni di euro. Non possiamo accettare che si ripeta”.

10 gennaio 2020