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Boni: il dissesto idrogeologico si combatte finanziando prevenzione non con l’ideologia dell’ignoranza

“Progetto di legge della Lega su escavazione degli alvei è ridicolo e pericoloso”


Dichiarazione di Igor Boni, Presidente di Radicali Italiani:

“Quante volte avete sentito dire dopo frane e alluvioni che occorre investire nella prevenzione? Ogni volta. Cosa si è fatto in concreto? Molto poco. Oggi di nuovo giornali e telegiornali straripano, anche loro, di dichiarazioni e proclami ma state certi che tra qualche giorno tutto tornerà calmo e non si farà nulla o quasi. In questi vuoti proclami spiccano le dichiarazioni degli esponenti della Lega e il loro progetto di legge che vuole introdurre la possibilità per le regioni di attivare concessioni per estrarre dagli alvei ghiaia e sabbia per ripristinare ‘il livello storico dell’alveo’. Si dice che il problema sta, testualmente, nella cronica deposizione dei sedimenti e di trasporto solido.

Ecco che si materializza così l’ideologia dell’ignoranza contro chi della idrogeologia e delle dinamiche fluviali ha fatto decenni di studi che dimostrano esattamente il contrario. Se qualcuno di costoro provasse a capire cosa è il ‘tempo di corrivazione’ (il tempo che una goccia di pioggia caduta nel punto più lontano del bacino ci mette per raggiungere il punto della sezione in oggetto), se qualcuno approfondisse la dinamica fluviale che in quanto dinamica non è statica, scoprirebbe che l’unico modo per ridurre i danni è consentire alle acque di uscire, di espandersi, rallentando la velocità e riducendo la forza, costruendo aree di espansione a questo adibite.

Scavare nei fiumi causa immediatamente a monte possibili scalzamenti dei pilastri dei ponti e in brevissimo tempo il fiume ricostruisce il suo profilo naturale perché non esiste un ‘livello storico’, dato che si tratta di un equilibrio in continua modificazione. Le risposte semplici a problemi di questa complessità, peggiorano la situazione e illudono i cittadini. In realtà, di fronte a un territorio che ha il 90% dei comuni soggetti a dissesto idrogeologico di qualche natura (dati ISPRA nazionali), serve un piano di finanziamenti almeno decennale che, indipendentemente dagli eventi e dai danni, costruisca prevenzione e riduzione dei rischi. Riduzione, non annullamento, perché non riusciremo mai ad azzerare gli effetti di questi fenomeni. Il resto è becera speculazione politica utile a riempire giornali per qualche giorno e conquistare qualche voto”.


24 novembre 2019