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Affossato il referendum sul taglio dei Parlamentari! Usuelli: “la richiesta del voto segreto nasconde logiche partitocratiche”

Il Consiglio regionale ha bocciato pochi minuti fa la proposta di referendum avanzata da Michele Usuelli, radicale eletto in +Europa con Emma Bonino, per chiedere che fosse sottoposta al voto dei cittadini la riforma sul cosiddetto taglio dei Parlamentari.

“Il taglio dei Parlamentari, per come è stato approvato dal Parlamento, non rappresenta una riforma, ma una mutilazione della Costituzione. – ha dichiarato il Consigliere Usuelli – I Costituenti infatti avevano previsto un alto numero di Parlamentari per garantire adeguata rappresentanza alle diverse sensibilità politiche e culturali presenti nel Paese e ridurre tale numero, in assenza di interventi sulla legge elettorale e sui meccanismi di funzionamento del Parlamento, significa semplicemente allargare la distanza tra i cittadini e i loro rappresentanti.“

“Il referendum avrebbe potuto rappresentare un’occasione imperdibile per aprire nel Paese un dibattito serio e approfondito sul tema delle riforme istituzionali e dei costi della democrazia e avrebbe dato la possibilità ai cittadini di deliberare dopo aver approfondito le diverse ragioni delle opzioni in campo.”, prosegue. “Ciò che è accaduto in consiglio regionale oggi rimarca quello che è successo in Parlamento. Non sono rammaricato per l’esito del voto, Marco Pannella diceva fai quel che devi accada quel che può. Quello che piuttosto dà fastidio è che la scelta del voto segreto ha nascosto le dinamiche di partito che, ancora una volta, hanno prevalso rispetto alla volontà dei singoli eletti. La richiesta di referendum era stata licenziata poche settimane fa senza alcun contrario della Commissione Affari Istituzionali, la votazione palese in Consiglio avrebbe dato l’occasione ai singoli eletti di assumersi la responsabilità di aver negato l’espressione sull’operato del parlamento.”

“Il voto di oggi – conclude Usuelli – è il frutto avvelenato dell’antiparlamentarismo a 5 Stelle e ha il solo scopo di certificare il sentimento di disprezzo per il Parlamento e per la democrazia rappresentativa, alimentato da anni di campagne populiste di partiti e mass media. La maggioranza leghista, anche fuori da accordi di governo, dimostra di non sapersi affrancare dalla visione di chi, a prescindere, identifica le istituzioni con il malaffare e considera gli incarichi pubblici come inutili sprechi.”