Manzi (Radicali italiani): “Invece di accanirsi su Scalfarotto, Calenda ci accompagni nelle strutture detentive italiane. Contro il virus del conformismo ci sono i Radicali come antidoto”
Dichiarazione di Silvja Manzi (Segretaria di Radicali Italiani)
“Carlo Calenda è stato contagiato dal virus del conformismo. Da Parlamentare europeo ha diritto – e, a nostro avviso, un diritto che avrebbe il dovere di esercitare – a entrare, anche senza preavviso, in ogni istituto penitenziario italiano, compresi i C.P.R. (Centri di Permanenza per i Rimpatri). Noi lo facciamo da decenni per verificare le condizioni di degrado nelle quali vivono detenuti e agenti di polizia. Lo facciamo ogni volta che possiamo, in ogni periodo dell’anno. Il commento sprezzante di Calenda su Ivan Scalfarotto denota la totale ignoranza rispetto a ciò che nelle carceri accade e può accadere. È ciò che accade nelle carceri è lo specchio di ciò che è il nostro Paese.
Il rispetto dei diritti dei detenuti, anche dei detenuti accusati dei peggiori crimini, è condizione necessaria per garantire anche alle vittime Giustizia. E contrapporre la visita ai detenuti con quella ai familiari della vittima è, quello sì, “stupido”. Se prevale il ragionamento su cosa conviene fare per conquistare consenso, iniziando a dire in sedicesimi quello che chi ci governa urla ai quattro venti in ogni momento, siamo molto lontani dal ritornare su una strada di convivenza civile. Contro il virus della realpolitik, contro il virus del conformismo, ci sono da sempre i Radicali come antidoto.
Calenda ci accompagni in visita nelle carceri italiane. Sarebbe istruttivo per lui toccare con mano che un terzo dei detenuti è in attesa di giudizio definitivo. Sarebbe istruttivo per lui sapere che ci sono oltre 60.000 detenuti per una capienza di 50.000 posti. Sarebbe istruttivo per lui comprendere una realtà terribile che la politica spesso utilizza per costruire consenso fregandosene di violazioni e soprusi. La “stupidità” è di Scalfarotto che compie un suo diritto/dovere visitando dei detenuti o di chi se ne frega della discarica umana che sono diventate le carceri? La “stupidità” è di Scalfarotto o di chi in nome del consenso ritiene non opportuno fare visita a due detenuti accusati di gravi crimini per verificarne le condizioni, dopo che immagini rese pubbliche ne hanno testimoniato il trattamento ricevuto? Il problema è che non solo il Ministro dell’Interno ha trasformato un Deputato della Repubblica in un target per gli odiatori di professione, ma che dietro gli odiatori si sono messi in fila Calenda e Zingaretti”.