Condanna Karadzic: Oggi Karadzic, domani Assad e Maduro. Giustizia lenta ma sentenza comunque importante per il passato e per il futuro


“Sono passati quasi 24 anni dal genocidio di Srebrenica e la sentenza di appello con cui Radovan Karadzic è stato condannato definitivamente a 40 anni di carcere può apparire fuori tempo massimo. Non è così.


I crimini di guerra e contro l’umanità sono imprescrittibili e va dato atto al Tribunale dell’Aja di avere perseverato nel perseguimento dei responsabili delle atrocità commesse nell’ex Jugoslavia dal 1991 al 1995, assicurando agli imputati tutti i diritti della difesa”, lo dichiara in una nota  Silvja Manzi, Segretaria di Radicali Italiani. “Karadzic e Mladic sono stati arrestati mentre erano latitanti e sono stati condannnati (Mladic in primo grado). Milosevic è stato consegnato alla giustizia internazionale dalle autorità serbe ed è deceduto in carcere prima della sentenza.

La comunità internazionale ed in particolare i parenti delle vittime possono constatare che ‘c’è un giudice all’Aja'”, afferma Manzi, “E la sentenza di oggi è un monito anche per i dittatori di oggi, Assad e Maduro, per esempio. Quando Marco Pannella, Emma Bonino, i radicali promossero l’istituzione del tribunale dell’Aja, nel 1993,  Milosevic, Mladic e Karadzic erano saldamente al potere, riveriti dall’Occidente. C’è voluto molto tempo ma giustizia è stata fatta per Sarajevo, per Srebrenica. Giustizia dovrà essere fatta per la Siria e il Venezuela”, conclude la Segretaria di Radicali Italiani.

20 marzo 2019