MOZIONE GENERALE

 

Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma il 7, 8 e 9 gennaio 2011, ascoltate le relazioni del Segretario e del Tesoriere, le approva. Saluta, a pochi giorni dalla sua prematura morte, Paolo Pietrosanti, storico militante radicale nonviolento e transnazionale, compagno ed amico che ha saputo dare corpo alle speranze e alle battaglie per la libertà e i diritti civili.Il Comitato ringrazia i 1551 iscritti e i 375 contribuenti che nell’anno 2010, garantendo 268 mila euro di autofinanziamento, hanno consentito a Radicali Italiani, insieme all’impegno non retribuito di militanti e associazioni, di realizzare campagne e iniziative liberali, liberiste e libertarie, partecipando alla lotta di liberazione dal sessantennio partitocratico che la galassia radicale ha incardinato a partire dal satyagraha che ha prodotto la documentazione relativa alla “Peste italiana”. 

Ribadisce le priorità individuate dalla mozione generale approvata dal IX Congresso per tentare di passare dalla resistenza alla rivolta popolare gandhiana e realizzare un’alternativa in grado di bloccare lo sfascio istituzionale di uno Stato che assume sempre più i connotati di una criminalità organizzata composta di associazioni a delinquere contro i diritti dei cittadini, non solo di quelli italiani.Il Comitato approva la decisione del Segretario e del Tesoriere di promuovere, al fine di dare attuazione agli obiettivi della mozione congressuale, la creazione di gruppi di lavoro su ciascuno dei principali fronti di iniziativa politica del movimentoaperti ad iscritti, militanti e cittadini interessati ad un impegno concreto per la riforma democratica e legalitaria, per lo sviluppo e il benessere di tutti.Considera, inoltre, importante l’evoluzione di Notizie Radicali in giornale telematico, ringraziando il direttore Valter Vecellio per l’impegno garantito da anni e auspicando che l’intero movimento radicale colga l’opportunità di rafforzarne la funzione di approfondimento e di inchiesta. A un anno dai fatti di Rosarno e di fronte all’intollerabilità di tantissimi migranti costretti ad una condizione di clandestini, da ultimo le decine di migliaia truffati nell’ultima sanatoria colf e badanti, il Comitato denuncia la disapplicazione fatta dalle questure dell’articolo 18 del testo unico dell’immigrazione che consente il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale anche nei casi di grave sfruttamento in ambito lavorativo e sostiene l’iniziativa rivolta da una parte al rientro nella legalità del Ministero dell’interno e dall’altra al Parlamento per l’immediato recepimento della direttiva europea n 52/2009 che agevolerebbe, tra l’altro, l’emersione del lavoro nero.Ringrazia il sindaco di Enna per l’immediata disponibilità a farsi parte attiva nella convocazione degli Stati generali delle carceri, premessa per mobilitare tutti coloro che vivono l’urgenza di porre rimedio alle condizioni disumane e di tortura cui è costretta l’intera comunità penitenziaria.Il Comitato da mandato agli organi dirigenti di stabilire una data per la tenuta di una manifestazione nazionale a sostegno della proposta di legge radicale sui contributi “silenti”, perché sia riconosciuto ai cittadini il diritto, su domanda, alla restituzione dei contributi previdenziali versati che non abbiano dato luogo alla maturazione di un corrispondente trattamento pensionistico. Prendendo atto che alla richiesta – che qui si conferma – di incontrare la Segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, hanno purtroppo fino ad ora risposto in senso negativo i fatti, invita gli organi dirigenti a richiedere ufficialmente un incontro con il Segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, affnché non sia data per scontata l’inutilità di un approfondimento e di un confronto delle radicalità, certo molto diverse, loro e nostre. Il Comitato conferma l’impegno votato dal IX Congresso di Radicali Italiani per il sostegno prioritario alla convocazione e al successo del Congresso del Partito Radicale. A tal proposito sottolinea tra i tanti fronti e impegni transnazionali, l’importanza della seconda audizione dell’ex Primo Ministro Tony Blair di fronte alla Commissione d’inchiesta sull’Iraq del Parlamento britannico. Tale evento rappresenterà infatti un’ulteriore occasione per quella necessaria battaglia verso l’affermazione della verità sulle ragioni che portarono a scegliere la guerra anziché la pace attraverso l’esilio di Saddam.Saluta ringrazia gli autorevoli accademici e gli esperti di diritto internazionale che, al termine delle giornate di studi tenutesi a Roma il 21 e 22 novembre 2010, hanno voluto, con la Dichiarazione della Sala del Refettorio, denunciare i sistematici inadempimenti dello Stato italiano rispetto agli obblighi imposti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, peraltro in buona parte già previsti dalla Costituzione italiana, lanciando l’allarme per la vita dello Stato di diritto in Italia e rivolgendosi alle istituzioni e alla politica affinché adottino i necessari interventi strutturali. Le violazioni della Convenzione e della stessa Costituzione non riguardano, infatti, esclusivamente la disastrosa situazione dell’amministrazione della giustizia – come ribadito lo scorso 21 dicembre dalla Corte di Strasburgo che, condannando l’Italia per 475 casi di irragionevole durata nell’esecuzione delle sentenze adottate in base alla legge Pinto, ha espresso profonda preoccupazione rispetto alla situazione italiana che rischia di influire negativamente sul funzionamento della Corte stessa- ma coinvolgono anche, oltre alla criminale condizione delle carceri, il trattamento dei migranti e il diritto di asilo; l’utilizzo strumentale del segreto di Stato; la mancanza di indipendenza del sistema radiotelevisivo pubblico; la ridotta tutela della privacy e della reputazione degli indagati; le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale; la mancanza di strumenti a tutela del diritto di elettorato passivo; gli aspetti ambientali dei diritti umani e le conseguenze sul diritto alla salute determinate dalla gestione del ciclo dei rifiuti.Su questa base il Comitato impegna gli organi dirigenti a proseguire l’istruzione, in vista del congresso del Partito, dei casi propedeutici all’attivazione delle giurisdizioni internazionali. Il Comitato invita gli organi dirigenti a tentare un dialogo senza preclusioni con altre forze politiche e sociali, ponendo come primo e dirimente punto da affrontare proprio quello della cancellazione dei diritti civili e politici. Da questo punto di vista, anche il confronto in corso con la Federazione dei Verdi (e il processo avviato di costituente ecologista) e con i Socialisti italiani –confronto da allargare a tutte le forze laiche, liberali, federaliste ed ecologiste interessate- deve partire dalla conquista di condizioni minime indispensabili per restituire ai cittadini italiani il diritto alla democrazia. Il Comitato, di fronte alla situazione politica che, a seguito della crisi intervenuta nella maggioranza di Governo, rende possibile il precipitare della legislatura – e si tratterebbe della seconda interruzione nell’arco di quattro anni-, conferma la valutazione in base alla quale le eventuali elezioni anticipate non potrebbero essere, a condizioni invariate, elezioni democratiche ma solo un ulteriore perfezionamento della negazione della democrazia rappresentativa.In tale contesto, e in presenza del tentativo della Lega Nord e del Governo di allargare il consenso soprattutto al fine dell’approvazione del cosiddetto federalismo fiscale, il Comitato individua un’importante finestra di opportunità per le opposizioni affinché si riesca a ottenere, oltre un vero federalismo di matrice liberale che vada oltre le attuali misure di mero decentramento della spesa che si tradurranno nell’ennesimo imbroglio dei partiti ai danni dei cittadini, le urgenti riforme di alternativa antipartitocratica a partire dalla riforma elettorale in senso maggioritario e uninominale. Su questo punto, in risposta dell’appello rivolto alle opposizioni dal Segretario Pierluigi Bersani, ritiene utile un confronto a condizione che riguardi proposte autenticamente riformatrici e non formule di accozzaglie partitiche.A riguardo, ritiene doveroso ricordare che proprio nel programma con cui il Partito Democratico ha chiesto il voto agli elettori in occasioni delle Politiche del 2008, è testualmente scritto “appare necessaria la scelta di soli 470 deputati in collegi uninominali maggioritari a doppio turno”. Il Comitato invita così organi dirigenti e iscritti a “volantinare” tale verità nascosta in occasione della prossima Direzione del Partito Democratico (e in ogni sede locale dove ciò sia possibile), anche al fine di sventare il probabile rischio di una controriforma proporzionalista che il PD sembra accarezzare nell’illusione che su di essa si possa basare un fronte unito dal solo antiberlusconismo.Il Comitato auspica dunque che la Lega per l’uninominale, con il contributo che potrà dare Radicali italiani, passi ad una campagna d’opinione che coinvolga innanzitutto rappresentanti istituzionali ad ogni livello con l’ambizione di promuovere una campagna che raggiunga l’opinione pubblica. Il Comitato mette in guardia circa l’illusione che il dibattito politico si sposti sulle proposte senza che venga affrontata con radicalità e nonviolenza la “questione democrazia”, a cominciare da un contesto di “informazione” che sottrae al popolo italiano la possibilità stessa di conoscere le proposte alternative, di confrontarle e giudicarle, eliminando dall’agenda politica alcuni dei temi più sentiti e determinanti nella formazione del consenso.Delibera pertanto l’avvio di un’iniziativa istituzionale e popolare di resistenza e affermazione del diritto dei cittadini a conoscere per deliberare, e a tal fine impegna gli organi dirigenti a porre in essere, insieme agli iscritti, ai parlamentari e agli altri soggetti della galassia radicale, una mobilitazione volta a:- promuovere a tutti i livelli la nuova conoscenza elaborata dal Centro di ascolto dell’informazione e che descrive il livello di chiusura antidemocratica dei media italiani;- provocare il superamento dell’ennesima paralisi della Commissione parlamentare di vigilanza, con l’obiettivo di ripristinare il diritto di tribuna cancellato oramai da 32 mesi, interrompere l’anticostituzionale espulsione dalla “notiziabilità”di tutte quelle forze politiche non gradite all’attuale regime, e di riconoscere il numero di ascolti effettivi quale criterio fondamentale per la valutazione del rispetto delle leggi da parte di programmi televisivi e radiofonici;- coinvolgere i cittadini nella difesa dei loro diritti, fornendo loro gli strumenti necessari a una denuncia di massa della violazione degli obblighi del servizio radiotelevisivo e a ottenere il pubblico confronto tra proposte politiche, ivi comprese quelle delle forze politiche illegittimamente escluse dall’asse Raiset a completamento dell’operazione condotta da Berlusconi e Veltroni in accordo tra di loro, sui temi esclusi dal dibattito e dalla conoscenza.