Comitato Nazionale di Radicali italiani: La mozione generale approvata

Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma dal 3 al 5 Aprile 2009, udite le relazioni di Segreteria e Tesoreria, le approva.

Il Comitato,

individua come assolutamente necessaria al dibattito politico, elettorale e referendario la conoscenza dei connotati costitutivi e dei gravi episodi che dimostrano le responsabilità dell’attuale Regime italiano nella scomparsa della legalità costituzionale della democrazia e dello stato di diritto; ritiene che, anche in conseguenza dell’ostracismo dell’informazione, in particolare quella radio-televisiva pubblica, spetti ai Radicali il dovere di fornire la indispensabile, rigorosa documentazione indispensabile a tale opera di verità; ritiene altresì che sia giunto il momento di passare dalla fase della lunga, profonda e fortissima resistenza del popolo italiano, a quella della lotta di Liberazione per la restaurazione della legalità democratica e la conquista di una radicale riforma “americana” del Regime;

delibera pertanto

che – d’intesa e in collegamento operativo con la presidenza del Senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito e con gli altri soggetti politici della galassia radicale – compito militante del Movimento radicale sia quello di realizzare tale documentazione, entro al massimo 15 giorni. Questo obiettivo è urgente e preminente, e pertanto occorre prevedere e preventivare comportamenti politici conseguenti che potrebbero portare anche alla sospensione delle altre attività in cui i soggetti della galassia radicale siano oggi impegnati.

La scomparsa della legalità costituzionale di cui è responsabile l’attuale Regime partitocratico impedisce al Paese di imboccare la strada della rivoluzione liberale, della riforma “americana” presidenzialista e federalista, delle riforme laiche, ambientaliste, antinazionaliste, antipartitocratiche, anticlericali, antitotalitarie, antiproibizioniste, che costituiscono nell’essenziale gli obiettivi delle iniziative e delle lotte perseguite dal movimento radicale, dagli anni ’70 ad oggi, anche attraverso un totale di quasi cento milioni di firme autenticate raccolte in calce ad oltre 110 referendum su temi di indubbio, essenziale interesse e rilevanza che sono stati invece sistematicamente e pervicacemente silenziati dall’informazione di regime, e quindi mai divenuti oggetto di reale confronto e dibattito politico.

La documentazione relativa a questa storia costituirebbe, qualora fosse portata a conoscenza dell’opinione pubblica, il tema e l’occasione di un possibile, necessario scandalo da cui avviare una grande lotta di liberazione per l’alternativa alle attuali classi dirigenti e politiche.

La preparazione e la diffusione del documento è la precondizione necessaria delle decisioni relative alle elezioni europee – che potrebbero anche prevedere l’impegno di radicali italiani, in collaborazione con gli altri soggetti della galassia radicale, per la presentazione di liste autonome, aperte a forze e personalità liberali, laiche, socialiste, ambientaliste e federaliste europee, e contribuirà alla convocazione, subito dopo le elezioni europee, di una grande assemblea finalizzata a rilanciare obiettivi e speranze della rivoluzione liberale per la liberazione dal regime partitocratico.