Trasparenza

Il metodo radicale? Trasparenza e Autofinanziamento!

Radicali italiani è un movimento politico che si fonda completamente sull’autofinanziamento, ovvero sul contributo volontario di iscritti e simpatizzanti. È così da sempre: non abbiamo mai ricevuto “fondi”, “finanziamenti”, né “rimborsi” pubblici. Corrispondiamo alla fiducia dei nostri iscritti/finanziatori pubblicando integralmente i nostri bilanci e dando conto di tutte le spese che sosteniamo – solo ed esclusivamente per iniziativa politica.

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Inoltre Radicali italiani trasmette sempre in diretta o in differita da Radio Radicale, tutte le riunioni di Direzione, i Congressi, le Assemblee e ogni manifestazione e le rende fruibili on line sui siti radicali.

Rivedi le riunioni»

Come radicali crediamo che la trasparenza non sia mai un patrimonio privato e abbiamo sempre posto al centro delle nostre battaglie la questione della pubblicità della vita istituzionale. L’einaudiano “conoscere per deliberare” è elemento fondante per la democrazia e cementifica il rapporto di responsabilità tra elettore ed eletto. Per questo abbiamo promosso e proposto strumenti e iniziative a tutti i livelli, ottenendo negli ultimi anni qualche successo…L’articolo 1, comma 11, della legge 9 gennaio 2019, n. 3, entrata in vigore il 31/01/2019,  impone di pubblicare sul proprio sito Internet l’elenco dei  contributi complessivamente superiori nell’anno a euro 500 per soggetto erogatore.
Nella seguente sezione sono riportati i contributi con queste caratteristiche incassati da Radicali Italiani dal 1 gennaio 2019.

Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati. Perché l’operato degli eletti non rimanga un segreto di palazzo

L’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati è uno di questi: dal 2008 un progetto, che prevede la pubblicazione -attraverso un portale dedicato o apposite sezioni nei siti istituzionali- dell’attività e dei redditi degli eletti, così come dei dirigenti delle partecipate da loro nominati, in modo da garantire al cittadino il diritto di conoscere tutte le fasi del processo decisionale e rendere gli eletti davvero conosciuti e stimabili in base al proprio operato.

In Parlamento – Dal 1982 tutti i Senatori e Deputati sono tenuti per legge (n.441) a depositare ogni anno la dichiarazione dei redditi e dei patrimoni, con l’elenco di case, terreni, automobili, aerei e motorini, titoli, azioni, partecipazioni in società, etc. Ma queste informazioni erano raccolte solo in un apposito Bollettino cartaceo consultabile presso la Camera o il Senato, rendendo per paradosso i dati “pubblici” ma non pubblicabili online, se non con l’assenso del singolo parlamentare. Grazieall’On. Rita Bernardini, durante la XVI legislatura alla Camera e al Senato è stata adottata una procedura che consente ai parlamentari che lo desiderano di autorizzare la pubblicazione online della propria dichiarazione patrimoniale. Oltre a tutti i 9 rappresentanti radicali, hanno dato il consenso alla pubblicazione della dichiarazione patrimoniale 360 parlamentari su 945 (39.05%).

Come sempre, siamo partiti applicandola a noi stessi, e poi avanzandola sotto forma di proposta riformatrice a tutti i livelli delle istituzioni, per creare un anticorpo contro fenomeni di corruzione e contro le lottizzazioni.

Scopri di più sulla campagna Anagrafe pubblica degli eletti»

Con lo stesso spirito di trasparenza, Radicali italiani ha condotto anche iniziative come Parlamento Pulito che hanno trovato applicazione nelle campagne Opencamerae Parlamento Wikileaks, con le quali sono stati resi pubblici gli elenchi e i documenti, tenuti segreti per sessant’anni, di consulenti e fornitori della Camera e poi anche del Senato. I dati sulle collaborazioni e le consulenze della Camera dei deputati vigenti al 1° gennaio 2010, e l’elenco delle ditte con le quali sono in corso contratti di lavori, forniture e servizi, sono stati ottenuti da Rita Bernardini, parlamentare radicale eletta nelle liste del Pd nella XVI legislatura, dopo una vera e propria battaglia durata mesi, culminata in uno sciopero della fame; mentre quelli del Senato sono stati ottenuti grazie all’intervento della senatrice Emma Bonino. Da questi sono scaturiti gli scandali degli affitti gonfiati e dei contratti capestro (come con la società Milano ’90 di Scarpellini).

Consulta i documenti di Opencamera»

Fare luce sugli enti locali

I recenti e numerosi scandali che hanno riguardato le amministrazioni pubbliche nascono in gran parte da un sistema di controlli puramente formale dimostratosi del tutto inadeguato. Si è resa evidente la necessità di predisporre strumenti di controllo che siano legati tanto alla qualità dei servizi che ai risultati gestionali. Come radicali abbiamo cercato di superare questo empasse proponendo degli strumenti con l’obiettivo di indicare adeguati strumenti di trasparenza, efficienza ed economicità nella gestione di queste istituzioni, che possano promuovere un assetto concorrenziale nell’offerta dei servizi pubblici.