“Nella relazione sull’attività svolta nel 2022 il Garante della Privacy ha voluto sottolineare che la riservatezza è ‘condizione prima’ per l’esercizio libero delle scelte sull’interruzione della gravidanza. In questo modo il Garante coglie un punto essenziale che invece sfugge alle altre istituzioni di volta in volta coinvolte dalla scelta interruttiva, prime tra tutte le strutture sanitarie e le ASL”, così in una nota Giulia Crivellini, avvocata e tesoriera di Radicali Italiani e Francesco Mingiardi, avvocato radicale che ha seguito per Francesca Tolino e Libera di Abortire la vicenda del cimitero dei feti a Roma. “Istituzioni che, in violazione della privacy e della riservatezza delle scelte interruttive, hanno contribuito allo stigma che da sempre condiziona il libero accesso al servizio di IVG. Con Libera di abortire abbiamo messo al centro proprio la dimensione privata e personale di queste scelte e il dovere del servizio sanitario di corrispondervi in maniera efficiente e rispettosa. Abbiamo chiesto ed ottenuto che Roma Capitale cambiasse il regolamento comunale sulla sepoltura dei feti in modo da garantire anonimato e laicità. Abbiamo chiesto, ma non abbiamo ancora ottenuto, che la Regione Lazio adottasse un protocollo sull’adeguata informazione delle richiedenti i servizi interruttivi. Nei prossimi mesi chiederemo a tutte le Regioni di adottare quel protocollo. Nel frattempo, abbiamo messo al centro della nostra proposta di legge sulla salute riproduttiva il diritto alla piena informazione su tutte le questioni concernenti la libera scelta in materia di interruzione di gravidanza. Anche su questo chiederemo ai cittadini e alle cittadine di sottoscrivere la PDL”, concludono.